Il Castello di Limatola sorge su una collinetta calcarea a 100 mt. s.l.m. a guardia del corso del Volturno, a poca distanza da Caiazzo. È una delle costruzioni più interessanti dell’architettura fortificata medioevale. Le sue mura hanno custodito le vicende delle famiglie degli Angioini, Aragonesi, Sanseverino, sono state il palcoscenico dei fasti del ‘700 e testimoni del soggiorno strategico di Garibaldi. Nei secoli vi hanno dimorato donne potenti come la Duchessa Margherita De Tucziaco, la leggiadra Contessa di Caserta Anna Gambacorta e la coltissima Contessa Aurelia D’Este. Da sempre dimora di pregio, il castello è stato oggi restituito al suo antico splendore e ospita mostre ed eventi.
Una visita indispensabile, non fosse altro che per la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano per il bellissimo borgo antico, va dedicata a Sant’Agata de’ Goti. Il paese sorge sul luogo dell’antica Saticula, città sannitica ricordata nel 343 a.C., quando durante la prima guerra sannitica vi si accampò il console Cornelio, il quale, rischiò di perdere l’esercito e fu salvo grazie all'abilità di Decio. Il nome attuale, Sant’Agata de’ Goti, risale al sec. VI d.C., allorché i Goti, sconfitti nel 553 d.C. nella battaglia del Vesuvio, ottennero di rimanere nelle loro fortezze come sudditi dell’impero e una colonia si stabilì proprio in questo territorio. La diocesi di Sant’Agata de’ Goti, risale a epoca molto antica. Tra i vescovi che sedettero sulla cattedra di Sant’Agata sono da ricordare particolarmente Felice Peretti, poi divenuto Papa Sisto V, e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, dottore della chiesa e fondatore della congregazione Redentorista. Numerosi sono gli avanzi di epoca romana sparsi nell'abitato: cippi sepolcrali, iscrizioni, colonne. Geograficamente isolata, la cittadina si è miracolosamente sottratta allo scempio e al soffocamento edilizio contemporaneo. Il centro storico conserva ancora il suo antico fascino, grazie a una struttura tipicamente medioevale. Via Roma costituisce la dorsale da cui si diramano le anguste stradine laterali. Via Riello, con le sue strettoie e strozzature è una sorta di passerella naturale sulla parte laterale del costone tufaceo su cui poggia tutto il paese.
Sarebbe stato Carlo d’Angiò a volere la costruzione del monumentale Castello di Durazzano, edificato tra il 1275 e il 1307, sopravvissuto al terremoto del Vulture nel 1930, che lo danneggiò in buona parte: a forma quadrangolare, con torri circolari agli angoli su cui è ancora possibile leggere le tracce dell’antica merlatura, risulta essere una miniatura del Maschio Angioino. Il fossato era riempito con l’acqua della sorgente Condotti, alle pendici del Monte Burano (mt. 776 s.l.m).
Comune di Sant'Agata dei Goti
Comune di Limatola
comune di Durazzano