Il territorio di Bucciano, esteso per circa mille ettari, confina con Airola, Moiano, Bonea e Tocco Caudio, dal lato della montagna. L’ipotesi di alcuni storici, che lo vuole come luogo di transito di un’antica via, è infatti la maggiormente accreditata. Per il resto, la storia di Bucciano è nebulosa, e si collega ad un filo doppio con quella della vicina Airola di cui ne è stata sempre casale e ne ha seguito le sorti feudali ed amministrative in tutti i tempi, in tutte le epoche.
Tra i monumenti importanti di Bucciano senz’altro il più bello e storicamente più importante è il Santuario di Maria SS. del Monte Taburno, che venne fatto costruire dal Conte di Airola Carlo Carafa nel 1498, circa un secolo dopo l’episodio legato alla pastorella di Moiano. Era, infatti, il 7 febbraio 1401 quando una fanciulla sordomuta dalla nascita, Agnese Pepe,  mentre pascolava il suo gregge udì una voce che veniva dall’interno di una piccola grotta murata da secoli: era la Madre di Dio che parlava e manifestava il desiderio che venisse eretto un tempio su quel monte per diffondere le sue grazie a tutti coloro che sarebbero a Lei accorsi. Annesso al Santuario e per il suo costante mantenimento fu appositamente edificato un monastero affidato ai padri domenicani la cui presenza durò fino al 1753. 
Bucciano è nota per essere luogo d’origine delle sorgenti del Fizzo, alle falde del Monte Taburno, le acque che hanno alimentato l’acquedotto carolino. Inserito dall’UNESCO nel 1997 tra i beni da tutelare come Patrimonio Mondiale, questa grandiosa opera di ingegneria idraulica fu realizzata da Luigi Vanvitelli, su commissione del re Carlo III di Borbone, da cui il nome “Carolino”. Questo attraversava gran parte del territorio della Valle Caudina e portava l’acqua, grazie ad una imponente opera architettonica, i “Ponti di Valle”, alla Reggia di Caserta, alimentando giochi d’acqua, fontane e cascate, all’interno del bellissimo parco che circondava la Reggia.