Il territorio del Comune ha una estensione di 27,16 kmq, confinante con i Comuni di Frasso Telesino, Sant’Agata de’ Goti, Moiano, Bonea, Montesarchio, Cautano, Campoli del Monte Taburno, Bucciano.
L’antico centro storico e il Parco del Taburno rappresentano gli elementi più significativi di questo territorio. Da una parte la natura incontaminata della montagna, dall’altra il tufo con le sue case che ha assorbito la lunga storia di questo paese e delle sue genti: oggi aspetta solo di poterla raccontare.
Il comune è situato ad oriente del Monte Taburno il quale, a guisa di semicerchio, gli fa da corona. L’origine di Tocco è molto antica e risale ai Sanniti. Da scritti di Plutarco si evince che Tocco fu addirittura la “metropoli” dei Sanniti e il luogo, secondo Strabone, Solino e Giovio, dove questi solevano riunirsi per i consigli di guerra. Nell’anno 1183 subì l’assedio ad opera di Ruggero il Normanno, che se ne impadronì. Non è possibile rinvenire antiche testimonianze architettoniche in quanto il paese ha subito, nel corso dei secoli, terremoti di notevole entità, uno dei quali, nel 1456 lo rase al suolo. A causa di tale evento, Tocco perse importanza, grandezza ed autorità, tanto da diventare un umile casale a cui venne dato il nome di Tocco di Vitulano. Successivamente il tenimento di Tocco subì l’influenza dei baroni Della Ratta di Caserta e poi del marchese di Montecassino. Nel 1864, dopo la costituzione del Regno d’Italia, a Tocco fu aggiunto l’appellativo di Caudio, per distinguerlo da Tocco degli Abruzzi. Dopo il terremoto del 1980, il Comune è stato ricostruito in toto in località Friuni. 
Di particolare bellezza nel territorio comunale di Tocco Caudio è il Piano Melaino, una depressione carsica, ormai aperta a valle e a monte, che funge da inghiottitoio per le acque meteoriche restituite alla base del massiccio. Sul lato nord della piana è stata realizzata una cisterna per raccogliere l’acqua piovana, essendo durante il periodo estivo frequentata da mandrie di mucche e cavalli. La zona costituiva, durante il regno di Carlo III di Borbone, il deposito estivo dei cavalli dell’esercito. Piano Melaino, che si trova all’interno della foresta regionale del Monte Taburno, è un incanto. Un luogo dell’anima dove trascorrere delle ore piacevoli a contatto con la natura. D’estate diventa ancora più bella perché questi luoghi suggestivi si arricchiscono della colonna sonora di magnifiche orchestre. La manifestazione Taburnia, promossa dall’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania, tenta di promuovere la bellezza di Piano Melaino e del Monte Taburno. Sport, escursioni, sapori tipici, laboratori, musica e teatro nella foresta, sono questi i punti fondamentali di un programma di valorizzazione paesaggistica e culturale del territorio.