Il comune di Ponte è ubicato nel triangolo di confluenza dei torrenti Alenta e Redenta con il fiume Calore, nel territorio della Valle Telesina, tra boschi di querceti, in contrada Monte, e pioppeti, in contrada Staglio.
Ponte ha sempre avuto un ruolo strategico per la sua collocazione geografica: infatti da qui passava la Via Latina e il nome deriva proprio da un mastodontico ponte, che consentiva il passaggio da Benevento verso Roma. La nascita del primitivo nucleo urbano risale al periodo della dominazione longobarda, la cui maggiore espressione si ritrova nella restaurata Abbazia di Sant’Anastasia. Fu edificata nell’ottavo secolo d.c. proprio dai Longobardi, su una preesistente struttura, una villa romana, in un’area in cui è risultata una frequentazione già risalente al neolitico e poi all’età del ferro. Il complesso fu poi occupato dai monaci benedettini che si prodigarono per dissodare i terreni e fu grazie alla loro operosità che questo luogo, dopo secoli, tornò a vivere. Nel 980 Pandolfo Capodiferro, principe longobardo, donò il monastero di Sant’Anastasia e alcune terre della zona di Ponte a Giovanni, abate del monastero di San Lupo di Benevento. Un diploma dell’Imperatore Lotario, confermato nel 1169 da un altro diploma di Enrico VI e da una bolla di Papa Onorio III, registra Sant’Anastasia tra i beni dell’Abbazia di Montecassino. Nel XIV secolo all’Abbazia fu aggiunta una torre con due campane. I Sacramenti restarono nell’Abbazia fino al 1569, anno in cui furono trasferiti nella Chiesa della Santissima Trinità, costruita vicinissima al castello, presso le cui mura si erano spostati i pontesi. Nel 1596 i Sacramenti furono trasferiti nella Chiesa del SS. Rosario. Attualmente del complesso badiale, si può ammirare la Chiesa e nonostante analisi architettoniche condotte, tutt’oggi occorrerebbe ancora chiarire se abbia subito nel tempo delle modifiche strutturali sostanziali. Nell’anno 1964 l’Abbazia di Sant’Anastasia è stata dichiarata monumento nazionale; oggi viene visitata da molti pellegrini, essendo una delle tappe più interessanti dell’itinerario della Via Francigena del Sud.
Nel comune sono da visitare anche la Grangia di San Dionigi, lungo la strada che da Ponte porta a Casalduni, la Chiesa del SS.Rosario e il Castello.
Il territorio di Ponte è apprezzabile in ogni stagione: a sconfinati vigneti che contribuiscono a creare un’atmosfera calda e irresistibile, facendo del paesaggio uno splendido quadro impressionista, si affiancano uliveti secolari e numerose coltivazioni stagionali che arricchiscono e allietano le tavole ogni giorno.
Di notevole importanza è la produzione di numerosi prodotti da forno: tra la fragranza del pane e il dolce profumo dei taralli emergono gustosi prodotti tipici, come il pane con i cicoli, i taralli con le uova, le vescotte pontesi e il panesillo; quest’ultimo è un dolce di origini antiche, risalente all’arrivo dei Longobardi nel Sannio nel VI secolo, è particolarmente soffice ed è riservato solitamente alle occasioni speciali.