Il territorio comunale di Apollosa ha inizio nel punto in cui sorge il monumento che segnava il confine tra lo Stato Pontificio, di cui Benevento e il Sannio erano capisaldi, e il Regno di Napoli. Dallo studio del toponimo si può desumere che nell’area vi sia stato un insediamento di epoca romana: Apollosa da Lapillosa, che a sua volta deriva da lapillusiae, postazioni che sorgevano in prossimità dei lapilli militari. Per la sua posizione strategica nel corso degli anni ha assunto un ruolo ed un potere sempre in crescendo anche perchè, ovviamente, era punto centrale per determinare equilibri politici ed ecclesiastici. 
Laddove ora sorge la frazione di Tufara, è stata rinvenuta una “taberna”, di epoca romana (III-II sec. a.C.), equivalente ad una stazione di sosta lungo il percorso dell’Appia, unico percorso utile da Roma per raggiungere agevolmente Brindisi e l’Adriatico.
La “taberna” che fu ristoro per tanti viandanti oggi non rimane che in qualche cartina, e sicuramente i materiali di fabbrica furono utilizzati per la costruzione di altre dimore in epoca successiva. Una lapide rinvenuta nei dintorni e catalogata dal Mommsen ne attesta l’esistenza già nel II sec., anche se i resti che oggi si vedono coperti da una fitta vegetazione si devono ad una ricostruzione normanna. 
Ritornando alle origini dell’abitato, assistiamo, tra il VI e l’VIII secolo a nuove strategie difensive, per cui la gente del contado, dal fondovalle, a seguito delle invasioni barbariche, si trasferisce sulle colline: si pongono così le basi del primo insediamento urbano, inteso in senso municipale moderno, della odierna Apollosa nell’area detta Terravecchia, ancor’oggi custode di ruderi e vestigia millenarie. Presso la Via Appia al confine con il comune di Ceppaloni si trovava la "Taverna del Passo" detta così in quanto vi era la dogana feudale e un mulino che era attivo innanzi la prima guerra mondiale.
Un’occasione per visitare Apollosa è la Sagra del Maialetto, organizzata ogni anno nel mese di settembre, che attrae numerosi turisti e buongustai da tutta la regione. La sagra propone il maialetto preparato secondo l’originale e antica ricetta del luogo in una vera e propria sfilata di cosciotti e filetti al forno, grigliate di carne e salsicce, capicollo e prosciutto, da segnalare inoltre le tagliatelle fatte a mano e condite col sugo di maiale.
A questi piatti è impossibile non accostare gli ottimi vini della zona, Aglianico e Coda di Volpe.
La breve distanza da Benevento offre l’occasione di provare le leccornie tipiche della città, quali il torrone e il liquore che porta con sé la misteriosa leggenda delle streghe.