Immerso in un paesaggio chiaro e aperto fatto di campi coltivati, Campolattaro si nasconde con il suo centro storico ai fianchi di una collina che degrada ripida verso il Tammaro. Sembra che il toponimo più antico con cui è identificato sia “Campugattari”, che plausibilmente deriva da “Campo di Walthario”, nome di persona frequentemente usato presso i Longobardi. L’antica denominazione e la trasformazione del nome nei secoli, secondo altri studiosi, è legata a pascoli per armenti e alla produzione di latte. Questa è una terra in cui è ancora viva la cultura locale che trova nella conservazione delle tradizioni contadine e religiose, unita ad una storia ricca di avvenimenti e di dominazioni, la sua massima espressione.
La particolarità di Campolattaro è che, pur essendo stato bersagliato nel corso dei secoli da numerosi eventi catastrofici naturali, è stato capace di mantenere l’antica fisionomia del centro storico. Qui troviamo la Chiesa di San Sebastiano, patrono della città, gravemente danneggiata dal terremoto del 1962. In essa è conservato un pregevole dipinto su marmo del XIX secolo raffigurante la Madonna della Misericordia, opera del pittore sannita Domenico Capobianco. Proseguendo per Via Bebiana, possiamo accedere alla piazza principale dedicata ad Urbano De Agostini, uomo politico della seconda metà dell’Ottocento che fu sindaco del paese e si sforzò di dare un’impronta moderna al piccolo centro rurale istituendo, tra l’altro, una cassa di credito agrario. La piazza è dominata dal Castello – Palazzo De Agostini, costruito, probabilmente, tra il X e l’XI secolo. Nel 1861 il palazzo fu saccheggiato e devastato dalla popolazione del paese che,capeggiata da alcuni briganti, insorse contro i signori dell’epoca e trafugò, tra l’altro, la Tabula Alimentaria.
A Campolattaro la tradizione religiosa è molto sentita e si manifesta con sagre e feste soprattutto nel periodo estivo. L’ultima settimana di agosto, ad esempio, si rappresenta il martirio dei Santi Placido e Benedetto. La drammatizzazione viene fatta risalire ad un manoscritto anonimo del XVIII secolo. Il penultimo sabato di Agosto si svolge la sagra dei “cavatelli e salsiccia”. Il 15 settembre si svolge la processione della Madonna del Canale, la cui statua è stata donata dal Cardinale Orsini, Arcivescovo di Benevento (che sarà poi Papa Benedetto XIII), durante una visita pastorale.