Situato alle falde sud occidentali del Monte Taburno, sul fiume Isclero, prese nome da un “Fundus Mevianus”. Le sue origini, comunque, sono contese con Bonea. Il documento che supporta tale ipotesi è una pergamena del codice di Cava, datato 974. Esso recita testualmente: “loco ubi dicitur Meane trans Boneia”. L’ufficialità del Casale è in ogni modo attestata nel 1640 come appartenente, al territorio di Airola. Unito sempre al comune di Airola, divenne autonomo solo nel 1809.
Tra i beni architettonici da visitare a Moiano, vanno citati la Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo, dove si venera la miracolosa Madonna della Libera, con la fonte battesimale di rilevante valore artistico e la Chiesa di San Sebastiano; vero gioiello d’arte, in essa si conserva un interessante ciclo di affreschi di Tommaso Giaquinto: “Concerto degli Angeli”, “Storia di Mosè”, “Annuncio ai Pastori” e “Cacciata dei Mercanti”. 
Tra i monumenti degni di interesse vi sono ancora la Chiesa di Sant’Antonio nella frazione Luzzano del XVIII secolo, l’importante Palazzo De Marco (nel Novecento divenuto di proprietà della famiglia Pece), che risale, nella sua forma attuale, al XVIII secolo; il Palazzo Crisci, costruito nel corso del XIX secolo presenta, attualmente, caratteri piuttosto anonimi. Tra i beni artistici del luogo, il Palazzo Ferace, di pieno stile Liberty, costruito negli anni trenta del XX secolo e il Palazzo Della Valle del XIX secolo, oggi di proprietà della famiglia Buonanno, interessante esempio di architettura neoclassica in Valle Caudina.
La chiesetta della Madonna della Libera, elevata a parrocchia, successivamente privata del titolo e abbandonata alla metà del XVIII secolo, si trova nel Parco Regionale del Taburno; lunghe passeggiate salutari possono effettuarsi su tutto il territorio, fra il monte Saucolo, la Cioppola, il Vado dell’Acqua, il monte Lecito ed il Cescola.