Il territorio comunale di Reino si estende lungo una dorsale a carattere collinare delimitata ad ovest dal Fosso Chiusulano, ad est dal torrente Reinello e a sud–ovest dal Fiume Tammaro; a nord è da menzionare la particolarità dell’isola amministrativa di Padulo Piano. Nel piccolo comune sannita sono molto sentite le ricorrenze e le feste popolari. 
Sant’ Antonio è il patrono di Reino e viene festeggiato due volte all’anno, il tredici giugno e il tredici agosto. Il tredici giugno si festeggia Sant’Antonio “poverello”, cosiddetto, perché precede il raccolto del grano. Spesso, in tale occasione, viene organizzata una delle rappresentazioni teatrali sulla vita del Santo, scritte dall’abbate Iadanza: “La Gamba Tronca”, “La Soffocazione”, “I Dodici Masnadieri”. Gli attori ed il regista, tutte persone del posto, preparano il dramma durante i mesi invernali.
La sera del dodici agosto, quale preludio alla festa del giorno successivo, si possono gustare sedano al pinzimonio, peperoni fritti, pane fresco e dell’ottimo vino locale. Nel passato, era questo il giorno in cui i “massari”, al crepuscolo, portavano in paese i carri carichi di grano trainati da coppie di buoi. Il famoso “mastro e festa” divideva in gruppi la banda musicale che doveva allietare la serata; ogni gruppo, suonando, andava incontro ai carri provenienti dalle diverse contrade. I “massari”, giunti in paese, dopo aver legato i buoi al timone del carro, si recavano a casa del “mastro e festa” che per l’occasione preparava per cena peperoni fritti, sedano al pinzimonio, pane e vino. Questa è l’origine storico-culturale che ha dato vita alla sagra di oggi. Il tredici agosto si festeggia “Sant’Antonio dei Carri” o “ricco”: i festeggiamenti iniziano con la Santa Messa, proseguono con la processione, durante la quale, in via Vittorio Emanuele viene posta la statua di Santo Antonio in una nicchia addobbata, costruita per l’occasione. I carri carichi di grano, trainati da potenti trattori, sfilano davanti alla statua, mentre il prete li benedice ed “il mastro e festa” distribuisce torroni e biscotti portati in ceste di vimini, sul capo, da tredici giovani donne vestite con il costume tradizionale.